“Tra di noi”, una chat contro il disagio giovanile

 

“Tra di noi”, una chat contro il disagio giovanile: l’aiuto arriva da altri ragazzi

Il servizio di AMA Trento offre ascolto e sostegno a persone tra i 10 e i 35 anni. Chi cerca supporto trova volontari in età universitaria, per creare un rapporto alla pari che aiuta ad aprirsi

Sempre più spesso sono i giovani a rivolgersi all’Associazione Auto Mutuo Aiuto (AMA) di Trento. E proprio a chi ha tra i 10 e i 35 anni è dedicato il sempre più utilizzato servizio “Tra di noi” di AMA, una chat anonima e gratuita di ascolto e sostegno a cui si accede scaricando l’app Youngle. Un progetto partito originariamente nel 2016 e che si è trasformato in un’app legata a una chat nel 2019. E presto arriverà una nuova evoluzione, con la creazione di una web app.

A rispondere alla chat non sono psicologi o psicoterapeuti, ma una quindicina di ragazzi in età universitaria. Adeguatamente formati per ascoltare davvero: “Spesso si ha la tendenza a voler dare consigli, a volersi sostituire agli altri, a dare per scontato che le vite degli altri siano come la nostre – spiega la psicologa e operatrice AMA Linda Tovazzi, responsabile del progetto – quindi l’ascolto reale è creare uno spazio di non giudizio e rispetto, dove possiamo stare nelle emozioni insieme agli altri”.

Così si crea un rapporto tra pari che aiuta le persone ad aprirsi. Sfruttando anche le potenzialità positive della tecnologia: “Si è scelta come strumento la chat perché i giovani vivono una parte di realtà attraverso i telefoni – prosegue Linda Tovazzi – e poi è un luogo anonimo dove i ragazzi possono parlare liberamente di come stanno e di temi che a volte non possono affrontare con i genitori e con gli amici”.

Tra le cause di disagio più comuni stati di ansia e smarrimento che possono sfociare nel rischio depressione. Accanto ad altre preoccupazioni: “Riscontriamo tra i giovani la difficoltà nel costruire relazioni, la mancanza di relazioni profonde che diano significato alla vita. E la paura del futuro, l’ansia di dover scegliere subito una strada giusta, perché c’è un gran timore del fallimento”, conclude Tovazzi.

 

Guarda il servizio