Quello che ci colpisce è lo stupore
La sorpresa che spalanca gli occhi di un bambino mentre sfoglia un libro illustrato e svela mondi che prima non esistevano; l’incredulità del genitore, che scopre parti del proprio figlio che non aveva mai visto.
A volte, quello che ci serve, è semplicemente uno spazio.
In questo mondo vorticante, che chiede di vivere a ritmi sempre più sostenuti, ci troviamo giorno dopo giorno a fronteggiare una complessità che a volte ci fa sentire fragili. In tutto questo correre, avere dello spazio, è come fare un grande respiro per riconnettersi a quello che veramente conta.
Questo almeno è quello che osserviamo in “Spazi per crescere”: momenti d’incontro dove genitori e figli sperimentano alcune attività, come la lettura, la musica, il gioco e il contatto con la natura.
Questi spazi sono luoghi in cui genitori e figli possono finalmente fermarsi per vivere del tempo di qualità insieme, lontano dalle incombenze, dai doveri di casa, dalle scadenze, dal lavoro. Ma sono anche occasioni per incontrare altri genitori, per far nascere relazioni e legami, per non sentirsi soli in un momento così delicato come quello della crescita di un altro essere umano
Quindi sì, quello che ci colpisce è essere testimoni dello stupore di due individui che riscoprono il loro stare insieme e che escono da un incontro pensando che forse, a volte, quello che serve è solo uno spazio per guardare il mondo da una nuova angolazione.
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